Citopatologie

classificazione delle patologie



Citodiagnostica: la tecnica

La tecnica citologica prevede i seguenti momenti: - prelievo (detto anche campionamento); - processazione (che comprende la fissazione e la colorazione); - osservazione microscopica. Il prelievo citologico consiste nella raccolta di cellule superficiali della mucosa nasale e ciò può essere effettuato sia con l’ausilio di un tampone sterile (tampone comunemente utilizzato per eseguire un tampone orofaringeo), sia con l’utilizzo di una piccola curette (scraping) in materiale plastico monouso (Nasal Scraping ®). Il campionamento va effettuato in corrispondenza della porzione media del turbinato inferiore, notoriamente sede del giusto rapporto tra cellule ciliate e mucipare. Solitamente, nel caso di piccoli pazienti, si preferisce il tampone nasale allo scraping in quanto più agevole e meno fastidioso, riservando lo scraping ai pazienti più collaboranti. 

Il campionamento va effettuato sempre sotto attenta visione, in rinoscopia anteriore, per mezzo di uno speculum nasale e una buona illuminazione. Come già precisato, non essendo una metodica cruenta, non richiede alcun tipo di anestesia. Una volta effettuato il campionamento, il materiale cellulare presente sul tampone o Nasal scraping ® viene disteso su un vetrino portaoggetti, fissato mediante asciugatura all’aria e successivamente colorato secondo il metodo di May Grunwald-Giemsa (MGG). Tale metodo di colorazione è quello solitamente utilizzato, in quanto in grado di colorare tutte le componenti cellulari della mucosa nasale, le cellule dell’immunoflogosi (neutrofili, eosinofili, linfociti e mastcellule), i batteri, le spore micotiche e le ife fungine. La tecnica di colorazione richiede un tempo di circa 30’ anche se oggi sono disponibili sistemi di colorazione rapida (MGG QUICK STAIN – Bio-Optica® – Milano - Italia) che, in un tempo estremamente breve ( 20-30’’), permettono una buona colorazione cellulare. L’osservazione del vetrino viene effettuata mediante l’utilizzo di un comune microscopio ottico, purchè provvisto di obiettivo capace di ingrandire sino a 1000X. Per l’analisi del rinocitogramma si procede con una lettura per campi (non meno di 50), al fine di reperire gli elementi cellulari importanti ai fini della diagnosi (eosinofili, mastcellule, neutrofili, batteri, spore ecc.), calcolando, al termine della lettura, la percentuale di essi.

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