Citopatologie

classificazione delle patologie



Il Neutrofilo

Il granulocita neutrofilo è una cellula dalla forma tondeggiante, con dimensioni variabili dai 12 ai 14 μ. Il suo processo maturativo, dal mieloblasto al neutrofilo maturo, dura circa 10 giorni, al termine dei quali la cellula va a costituire un pool di depo- sito; qui viene mobilizzata in tempi più o meno ra- pidi a seconda delle necessità. Nel sangue periferico sono presenti circa 700 milioni di neutrofili/kg: ciascuno di questi rimane in circolo circa 10 ore. Dopo tale periodo migra nei tessuti, dove svolge la funzione di fagocitosi e killing, sia nei confronti di agenti estranei (ad esempio microrganismi), sia di sostanze tossiche (come materiali estranei o prodotti necrotici). I granulociti neutrofili presentano un nucleo polilobato, con una forma caratteristica, ed è per questa ragione che è stata loro attribuita la denominazione impropria di “polinucleati” (Figura). Il nucleo polilobato, i cui lobi sono uniti tra loro da esilissimi filamenti di materiale nucleare, si dispone nel citoplasma senza alcun ordine, assumendo spesso forme a S, Y, Z, E ecc. (tali forme sono visibili solo sugli strisci e variano in funzione del modo in cui la cellula si è distesa) Una delle principali funzioni dei granulociti neutrofili è costituita dall’ingestione e dalla digestione di germi: tale proprietà è stata descritta all’inizio del ’900 sotto il nome di microfagia anche se i granulociti possono benissimo fagocitare altre cellule ed elementi non cellulari di dimensioni cospicue, come ad esempio polveri minerali. Dunque magrofagia e microfagia non corrispondono a funzioni diverse, e sarebbe meglio usare un termine più generico, qual è appunto fagocitosi.Se la presenza di sporadici neutrofili nei rinoci- togrammi di soggetti sani è considerata una condi- zione di normalità, è bene che il loro aumento sia tenuto sempre sotto controllo; infatti, negli ultimi anni si è rilevato un incremento significativo di tali cellule, specialmente nei soggetti che vivono in città industrializzate o che, per via delle attività che svolgono, sono portati all’inalazione di particolari sostanze tossiche o particolato presente nell’aria. L’aumento dei neutrofili non è correlato alla presenza di batteri o di spore micotiche, né a segni di altre citopatie, come avviene nelle forme puramente infettive. I granulociti richiamati in queste condizioni hanno la funzione principale di fagocitare tutto il particolato, e la loro permanenza a livello mucosale dovrà essere necessariamente limitata nel tempo, perché in caso contrario sarebbero portati a rilasciare i vari enzimi litici di cui sono equipaggiati. A nostro parere, l’aumento delle forme vasomotorie aspecifiche nell’ultimo ventennio, trova riscontro su questa base patogenetica: l’aumento dei radicali liberi infatti, favorirebbe la condizione di sofferenza della mucosa, con secon- darie distonie di tipo vasomotorio. L’aumento dei neutrofili va segnalato anche nella rinite allergica; infatti, nelle forme stagionali, e in particolar modo nelle forme perenni, l’elemento prevalente è rappresentato proprio dal neutrofilo. Studi di microscopia elettronica hanno rilevato la presenza di materiale elettrondenso-elettronlucente all’interno di questi fagolisosomi: tale materiale sarebbe costituito da immunocomplessi (Antigene-Anticorpo), elementi molto presenti sulla superficie mucosa di tali patologie.

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