Citopatologie

classificazione delle patologie



Il ruolo della citologia nasale nella strategia diagnostica delle rinopatie vasomotorie

Lo studio citologico della mucosa nasale rappresenta un importante ausilio diagnostico che permette di differenziare le numerose patologie nasali, facilitandone il riconoscimento anche in particolari condizioni, quando né la sintomatologia, né la diagnostica allergologica sono dirimenti per una determinata rinopatia. Premesso che l’indagine anamnestica rimane il punto cardine nell’ambito della diagnostica delle rinopatie, con la ricerca di una eventuale familiarità positiva per malattie atopiche, e che importanti sono anche i rilievi sintomatologici e l’esame clinico, il ruolo strategico della diagnostica citologica si realizza grazie alle caratteristiche cellulari che si evidenziano nelle varie rinopatie qui di seguito sintetizzate. La rinite allergica perenne è caratterizzata da un rinocitogramma in cui sono predominanti i neutrofili, accompagnati, in misura minore, da eosinofili, linfociti e rarissime mastcellule. Tale aspetto citologico caratterizza quella che è comunemente definita "flogosi minima persistente", la quale è solitamente accompagnata da scarsa sintomatologia clinica ed è caratterizzata prevalentemente da ostruzione nasale e rinorrea mucosa. Anche i fenomeni di degranulazione sono difficilmente rilevabili allo studio microscopico, tranne che durante i periodi di massima concentrazione allergenica, durante i quali anche la clinica si fa più significativa (compaiono infatti ulteriori sintomi, quali prurito, starnutazioni ecc.). Ogni qualvolta il Prick test è positivo, ma vi è negatività alla citologia nasale, anche nei periodi di massima pollinazione dell’allergene rilevato, sarà diagnosticata una rinopatia vasomotoria con "sensibilizzazione allergenica". Tale entità patologica merita una stretta sorveglianza clinica e, in particolare, controlli citologici periodici (ogni 6 mesi - 1 anno), al fine di cogliere, sempre che si realizzi, il passaggio dalla forma con sensibilizzazione a "malattia allergica". È importante, inoltre, considerare che nelle forme di rinite allergica stagionale, la valutazione diagnostica può realizzarsi in due periodi distinti: 1)durante il periodo pollinico; 2) fuori dal periodo apollinico. Nel primo, il paziente è affetto da rinite allergica e presenterà tutti i segni clinici della malattia: la citologia nasale sarà dominata da eosinofili e mastcellule in fase di parziale o totale degranulazione, com’è tipico delle forme pollinosiche, e dalla presenza di numerosi neutrofili; di contro, se lo stesso paziente verrà valutato al di fuori della stagione pollinica, presenterà chiaramente un “silenzio” sia clinico, sia citologico, specialmente se il periodo pollinico sarà trascorso da più di 60 giorni. In questi casi, per una diagnosi di certezza, occorrerà avvalersi del Test di Provocazione Nasale specifico (TPNs) (Allerkin®) con l’allergene sospetto. Maggiore attenzione dovrà essere posta sia nei confronti delle rinopatie caratterizzate da Prick positivo per allergeni stagionali che, sottoposti a indagine citologica al di fuori della stagione pollinica, presenteranno al rinocitogramma una positività per le cellule immunoflogistiche, sia nei confronti di forme con Prick test negativo con la stessa positività citologica; in entrambi i casi sarà opportuno effettuare nuovamente un Prick test, possibilmente ampliando il pannello degli allergeni, al fine di individuare l’allergene responsabile del “richiamo cellulare” a livello mucosale. In caso di positività si dovrà comunque ricorrere a un’ulteriore conferma diagnostica mediante TPNs con l’allergene indiziato (tale provocazione dovrà essere effettuata al di fuori della stagione pollinica e su mucosa silente da movimento cellulare immunoflogistico). La citologia nasale, oltre a permettere una diagnosi di certezza di rinite allergica, consente di individuare ulteriori entità nosologiche di particolare rilievo clinico. Infatti, tutte le forme di rinopatie che presentano una negatività al Prick test, sia di base che a un più allargato pannello allergenico, ma che comunque si accompagnano a una positività citologica per le cellule immunoflogistiche, possono essere distinte, a seconda della predominanza cellulare, in Rinopatie Vasomotorie con Eosinofili (NARES) e Rinopatie Vasomotorie con mastcellule (Mastocitosi nasale) ed infine le forme Eosinofilo-Mastocitarie (NARESMA) recentemente individuate. Queste ultime particolari forme vasomotorie, per quanto siano a volte misconosciute (15% di tutte le rinopatie vasomotorie) rappresentano entità nosologiche di grande rilievo clinico, non solo per il fatto che sono difficilmente riconoscibili, e quindi oggetto di approccio terapeutico non corretto, ma soprattutto perché generano complicanze (poliposi nasale, asma, sindrome rino-bronchiale).

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