Riniti vasomotorie: ASPETTI GENERALI
Il grande capitolo delle riniti vasomotorie comprende un vasto numero di entità nosologie; oltre alle forme allergiche (IgE mediate) vi sono le forme non allergiche definite “Cellulari”
Queste forme sono il più delle volte non diagnosticate e di conseguenza etichettate come vasomotorie “aspecifiche”.
Sono patologie “congenite” quindi presenti alla nascita; il loro mancato riconoscimento è legato esclusivamente al fatto che la citologia nasale non rientra nelle indagini di routine neonatale! Rappresentano il 15 % circa di tutte le rinopatie, dato non certo di scarsa rilevanza, e sono solitamente accompagnate da una intensa sintomatologia di tipo pseudo-allergico, (ostruzione nasale, prurito, starnutazione a salve, bruciore delle mucose nasali, rinorrea, ecc), tanto da essere molto frequentemente confuse con le riniti IgE mediate. Presentano, inoltre, una reattività aspecifica che si manifesta con la comparsa dei sintomi in presenza di svariati stimoli (sbalzi di temperatura, aria fredda, profumi intensi, fumo di tabacco, irrigazioni nasali, trattamenti farmacologici topici, ecc.). Spesso i pazienti sono costretti ad abbandonare l’attività sportiva per la comparsa di una intensa ipereattività nasale (starnutazione, ostruzione e bruciore nasale) correlata al contatto di alcune sostanze (acqua clorata della piscina) con la mucosa nasale. Inoltre, lamentano ostruzione nasale, spesso a bascula, che si accentua durante il sonno, tanto da essere causa di russamento e respirazione orale, ed una facile irritabilità della mucosa nasale, evocata principalmente da stimoli aspecifici.
Un dato anamnestico caratteristico di queste forme rinopatiche è l’alto numero di consultazioni specialistiche (ORL, Allergologi, Pediatri, Pneumologi) che il paziente effettua molto prima di giungere alla diagnosi definitiva, tanto che si potrebbe considerare questo dato anamnestico “patognomonico” di tali rinopatie. Difatti, difficilmente esse vengono immediatamente inquadrate dallo specialista Orl nel corso della prima visita, specie se l’ORL non ricorre rutinariamente a indagini diagnostico-strumentali, a nostro avviso indispensabili per una precisa diagnosi rinoallergologica (anamnesi, Skin Prick Test, endoscopia nasale, citologia nasale, rinomanometria, Test di Provocazione Nasale specifico, ecc). Trattandosi di patologie su base cellulare, il “Gold Standard “ diagnostico non può essere altro che l’esame citologico della mucosa nasale.
E’ frequente ritrovare nella anamnesi familiare di questi pazienti la presenza di asma e/o poliposi nasale, e nell’anamnesi remota pregressi trattamenti di chirurgia sui turbinati, finalizzati a risolvere il sintomo “ostruzione nasale”, Tali interventi, il più delle volte si dimostrano inefficaci e persino dannosi, con esiti cicatriziali (sinechie turbino-settali), riniti crostose, sino all’atrofia della mucosa, in quanto non orientati alla causa eziopatogenetica: l’infiltrazione eosinofilo e/o mastocitaria Altro aspetto tipico di queste forme è il facile ricorso all’uso di decongestionanti nasali, esclusivamente finalizzato alla risoluzione della congestione nasale cronica. Ricordiamo che l’utilizzo cronico di tali farmaci può condurre esso stesso alla comparsa di una grave forma di rinite “medicamentosa” che andrà a sovrapporsi alla rinite pre-esistente.
L’intensa e persistente sintomatologia nasale, assieme ad una particolare tendenza ad associarsi a sintomi e malattie più importanti (asma bronchiale, ASA sensibilità, sindrome rinobronchiale, poliposi nasale, rinosinusiti) danno a queste forme di rinopatie, aspetti negativi non trascurabili, in particolar modo quelli relativi alla qualità della vita, e ai costi sociali (visite mediche specialistiche, esami di laboratorio, strumentali, farmaci non rimborsabili dal SSN ecc.).
Infine, essendo tali entità nosologiche patologie “croniche”, necessitano di trattamenti terapeutici cronici e follow-up personalizzati, rivolti al controllo dei sintomi ed alla prevenzione delle complicanze (rinosinusiti, poliposi, asma ecc). Pertanto, è importante dare al paziente chiare ed esaustive informazioni riguardanti la malattia e il relativo programma terapeutico, chiarendo i punti di forza e i limiti che tali trattamenti farmacologici hanno sul controllo della patologia, al fine di avere la massima aderenza al programma terapeutico assegnato, evitando di generare false aspettative di definitiva guarigione.
Nell'ambito delle riniti "cellulari" si distinguono:
La rinite non allergica co neutrofili (NARNE);
La rinite non allergica con eosinofili (NARES);
La rinite non allergica con mastcellule (NARMA);
La rinite non allergica eosinofilo-mastocitaria (NARESMA)